Ieri sera si è conclusa l’ottava edizione del festival Nabawood, ecco a voi la lista dei vincitori ed il giudizio della giuria:
per la sezione Animazione il premio va a:
Stefano Aschieri, Perla Sardella e Samanta Faini per
L’ultimo capodanno dell’umanità
Il ritmo tiene, il contesto narrativo è chiaro. Gli elementi che vengono introdotti compiono il percorso. Narrazione semplice e concisa.
Per la sezione Fiction il premio va a:
Tobia Passigato per
Partitura incompiuta
Una breve storia d’autore, chiara nell’intenzione, curata negli aspetti di produzione, ritmata nella costruzione narrativa e nel montaggio, riesce a coinvolgere e catturare l’attenzione, con un finale divertente e intelligente
per la sezione Documentari il premio va a:
Luca Di Meo per
West Edges
Atmosfera che incanta ma non soltanto con immagini suggestive e un abile uso della colonna sonora. Il montaggio lineare mantiene un ritmo che funziona e la scrittura continua a rivelare contesti e prospettive diverse sul tema, dal privato allo scientifico. Con pochi elementi narrativi riesce a mantenere alto il coinvolgimento dello spettatore. Interessante uso delle interviste, la parola non è pesante né ridondante. Il modo in cui le persone vengono riprese aggiunge atmosfera e colore al racconto. La poetica del lavoro è retta da una struttura narrativa sapientemente gestita.
“Ottimo lavoro, mi è tornato in mente più volte anche il giorno dopo” a detta di uno dei giurati.
Per la sezione UNO il premio va a:
Matteo Giovanelli per
Fratello 69
Interessante l’idea di affrontare un documentario che non ha un protagonista umano, rinuncia alla parola ma insiste sulla partecipazione emotiva dello spettatore. Ottimo esercizio di osservazione documentaristica dalle immagini curate e suggestive. Azzeccato l’elemento drammaturgico del cambio di prospettiva, andando verso il micro, dove la malattia genera vita. Un lavoro che offre molti spunti e suggerisce diversi contesti interpretativi, dalla scienza alla religione, rimanendo però nella pura narrazione.
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