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Posts Tagged ‘NABA’

MIGLIOR FICTION – MIO FRATELLO di Simone Bozzelli

Per la vibrante interpretazione di Andrea Arcangeli e Lorenzo Picco capaci di dare verità e spessore alle brevi scene di (a)normalità domestica raccontate con sensibilità dal soggetto di Simone Bozzelli. Nell’affrontare uno spaccato familiare complesso, la regia di Bozzelli sceglie di tenere la telecamera incollata ai suoi attori enfatizzando con intelligenza l’atmosfera e le dinamiche intime e, al tempo stesso, claustrofobiche, di questo racconto di de-formazione affettiva.

 

MIGLIOR DOCUMENTARIO – RITE OF PASSAGE di Alessia Zampieri

Docufiction più che documentario, il film di Alessia Zampieri trova nella delicatezza ovattata delle sue immagini il suo elemento fondante. Complice un commento sonoro avvolgente e la magnetica voce off di Hanae Marie Aoki, le sequenze di Rite of passage ipnotizzano lo spettatore trasformando il panorama norvegese in vero e proprio luogo dell’anima e che ci ricorda come la ricerca sia sempre di qualcosa che non può essere trovato ma solo anelato, desiderato.

La giuria tiene a sottolineare una nota di merito a questo eccellente progetto, perchè riesce a fondere con naturale grazia sia l’elemento documentaristico che la narrazione creata dalla regista.

 

MIGLIOR UNO – DODICI PAGINE di Luigi Lombardi

Per aver saputo integrare il girato di finzione con quello para-documentaristico dando vita a una koinè di linguaggi che trova nel racconto onirico una grazia e un vigore sorprendenti. Toccante e insieme visionario, nonostante qualche imprecisione tecnica e i debiti vistosamente lynchiani, il film vive dei fascinosi movimenti di macchina che accompagnano la vertigine narrativa con incedere sognante, della suggestiva fotografia e di un’accurata composizione scenica.

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logo_nabawood
 
Come ogni anno arriva il giorno della proiezione, vi aspettiamo numerosi Giovedì 17 Dicembre dalle 17:30 in Aula Magna G 0.4, a seguire la premiazione.
 
 
Programma – Prima parte

Pleiades di Samantha Faini 
A ca’ mia di Stefania Carbonara e Vittoria Maiolo
Bianco assordante di Nicolò Puliafito 
ES-SAY di Chiara Arrigo 
Storytelling di Riccardo Galeazzi e Simone Marangi 
1MS di Nathan Boisdur 
Crazy Driver di Federico Agnellini
Leng tch’e di Matteo Fumagalli 
Stendhal di Lorenzo Zanoni 
Mood di Stefania Carbonara, Vittoria Maiolo, Maura Angioi e Marco Caleca 
La salita di Francesca Barison 
Comfort zone di Perla Sardella
Dodici Pagine di Luigi Lombardi
Hamelin di Vittoria Magnani
Piccolo Uno di Stefania Carbonara

 

Programma – Seconda Parte

Tormented mermaid di Nicola Onnis
Elena di Federico Agnellini 
Aesthetica di Federico De Maestri 
Ucraina di Matteo Paravicini
Carmen di Giuseppe Cardaci 
PDV di Luca Limardo
Ruin di Camilla Romeo e Luca Serventi 
Riu Mudu di Maura Angioi
Inverno di Tommaso Dall’Osso
Rite of passage di Alessia Zampieri
La diva di Carola Lafuenti 
Mio fratello di Simone Bozzelli

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Nabawood 2015

Rullo di tamburi…

Diamo il via all’undicesima edizione del Nabawood.

Solito regolamento, solite procedure, nuovi film, trovate tutto qui

Mi raccomando, vi aspettiamo numerosi

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Luca Cusani

Luca Cusani_modAutore e regista di reportage per la tv (Invasioni Barbariche LA7, Elmo di Scipio e REPORT – RAI3) e documentari.

Con i suoi cortometraggi ha vinto tra gli altri il “Premio Ilaria Alpi”, “Festival Torino Cinemambiente”, il “FICMA” di Barcellona e l’“Aljazeera Golden Award”.

 

 

 

 

Cristina Sivieri Tagliabue

cristina sivieri tagliabue_modDi professione giornalista scrive per Nòva24 e Il Fatto Quotidiano. A partire dalla scrittura ha saputo costruire un progetto di vita funambolico: fonda nel 2008 la casa di produzione Non Chiederci La Parola, che si trasforma nella video factory Lalà.  In qualità di produttrice creativa trascorre i suoi giorni tra disordine creativo e social media design. Sono suoi i saggi “Non è un paese per donne (Mondadori, 2011), “Alfabeto Bonino” (Bompiani 2010), “Appena ho 18 anni mi rifaccio (Bompiani, 2009).  

 

 

Enrico Cremagnani

enricocremagnani_modNasce come autore di docufiction e documentari per MTV ed i maggiori broadcasters italiani. Approda al mondo della moda, lavorando come regista di video di campagna e prodotto.

Nel 2009 fonda la casa di produzione Tapelessfilm in cui nel ruolo sia di regista he di produttore, realizza ogni tipo di contenuto video: Commercial, Viral, Serie TV, Documentari, Cortometraggi.

 

 

Cromatina Pictures

Per Cromatina Pictures, in giuria Luca Greguoli, nasce come fotografo con una predilezione per i ritratti sviluppa una passione per l’ambito filmico e in qualità di direttore della fotografia negli anni si specializza nelle tecnologie più avanzate per le riprese aeree; Claudio Carbonera, fondatore di Cinenane Group, è stato operatore per le maggiori case di produzioni pubblicitarie (Film Master, BRW, Central, Politecne, BBE, Bozzetto)

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Miglior fiction

Further Up Yonder, di Giacomo Sardelli

per l’emozionante crescendo dovuto all’uso delle musiche e della voce narrante

Miglior documentario

Mensajes en el viento di Lorenza Fumagalli e Candelaria Castiarena

Per la singolarità del soggetto trattato con una narrazione solida e ad un tempo fresca.

Miglior animazione

Ingranaggi sospesi, di Ludovica Mantovan

Molto elegante e raffinato nello stile che sa ricorrere ad un uso cosciente e sapiente del linguaggio cinematografico.

Miglior Videoarte

1° Sandy, di Galuco Canalis

perché creare documentari veri o finti, reali o costruiti partendo dai filmati disponibili in rete apre infinite possibilità narrative e di inchiesta sul filmare oggi.

Miglior Unidentified Narrative Object

1° Blindview, di Sirio Vanelli

Per aver individuato un’idea semplice ma forte e precisa, realizzata con gusto senza rinunciare ad un forte impatto emotivo.

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Complimenti a Riccardo Bernasconi, ex studente della scuola di media design della NABA, selezionato con il suo nuovo cortometraggio Death for a unicorn a alla prestigiosa sezione Orizzonti della 70° edizione della Biennale Cinema di Venezia. Prodotto dalla tv svizzera, Riccardo Bernasconi aveva già dato dimostrazione del suo talento nel suo percorso di crescita in NABA, partecipando con i suoi lavori a diversi festival.

Vai Riccardo, tifiamo per te!

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Soble film festival 2013

Nabawood va in trasferta! Dal 28 febbraio al primo marzo, alcune delle produzioni della scuola di media design della NABA saranno proiettate allo Soble Film festival 2013 di Vilnius. Ben tre film sono in concorso: West edges, di Luca Di Meo, Il cielo e’ un tappo bianco sopra Shangai, di Laura Bianco ed un’anticipazione dall’ edizione 2013 del nabawood: Blindview, di Sirio Vanelli.

Si tratta di un vero e proprio gemellaggio, per condividere visioni e ricerca fra scuole di cinema, e’ cosi’ che e’ nata la collaborazione con lo Soble student film festival  ed il Nabawood, ed anche noi saremo contenti di ospirare per la prossima edizione del festival proiezioni internazionali da varie altre accademie.

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Image

Cari studenti,

la scuola di Media design e Arti Multimediali  ha deciso di proporre come strumento didattico la visione di due documentari di difficile reperibilità per l’indagine e ricerca sulle nuove narrazioni e l’archeologia dei media. Si tratta di un piccolo cineforum a cui sono invitati tutti gli studenti della scuola, ma anche aperto ad ulteriori partecipanti. La prima proiezione sarà il 15 novembre alle ore 18:00 in aula 35 edificio M.

 

THE NET di Lutz Dammbeck,  2003

115 min, v.o. senza sottotitoli

il film esplora il retroscena complesso dell’Unabomber Ted Kaczynski. Un approccio sovversivo alla storia di Internet, un documentario che combina il diario di viaggio al giornalismo investigativo.

 

Giovedì 22 novembre sempre alle ore 18:00 in aula 35 proietteremo invece

 

INTO ETERNITY di Michael Madsen , 2010

75 min, v.o. sottotitoli IT

Il film esplora la questione di preparazione di un sito destinato allo stoccaggio di rifiuti nucleari costruito come una piramide sotterranea, chiusa ed inaccessibile, in modo che non venga disturbato per 100.000 anni. La domanda del film è: come è possibile mettere in guardia i nostri discendenti dai rifiuti mortali che abbiamo lasciato? Quando la scala di riferimento si sposta dall’oggi ad un futuro lontanissimo le cose cominciano ad assumere un altro valore ed il film oltre che porre la questione dell’impatto ambientale dell’uomo sul pianeta terra, solleva anche la questione della storicità del linguaggio e delle narrazioni umane.

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un documentario di Gabriele Cipolla

ICARO PLATFORM
vi invita alla presentazione del progetto di produzione partecipata per

ULTIMO FILM, un documentario di Gabriele Cipolla.

mercoledì 24 OTTOBRE
dalle 19 alle 23 presso la Galleria aperta in via F. Burlamacchi, 1
Milano

Il film sarà al contempo una traccia tattile e narrativa della chiusura dell’ultimo laboratorio di sviluppo della pellicola cinematografica di Milano, ad un mese dalla fine dell’attività.

Un ultimo viaggio nelle vite dei dipendenti, nei loro ricordi e saperi, raccontati con la pasta granulosa di un 16mm, in una battaglia, forse definitivamente persa, contro la fine di un epoca.

Gabriele Cipolla exstudente della scuola di media design al suo secondo documentario, si cimenta in un’opera che vuole raccontare una Milano imprevista e poetica alla fine di un percorso, e noi saremo lì a sostenerlo! Vogliamo vedere questo film!

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Matteo Giovanelli, iscritto al biennio specialistico di Film e New Media della NABA ha realizzato durante un intensivo con Michelangelo Frammartino un commovente documentario che ora è stato selezionato per la categoria experimental film al Toronto international audio and video festival 2012 (www.tifva.com).

“Fratello 69 è un bellissimo film. Rende i vitelli sia umani che alieni. E’ stato particolarmente interessante vedere il corpo dell’animale cosi’ da vicino…trasformato in un pianeta etereo, popolato da insetti giganti. Mi ha ricordato che le bestie hanno anima ma anche che tutti gli animali sono spesso solo case per forme di vita più piccole..” Giudizio TIFVA.

Con Fratello69, dice Matteo, volevo raccontare la drammatica storia del vitellino 69, cercando di immaginare e ricostruire, esplorando le possibilità del linguaggio cinematografico, il punto di vista e il racconto che ne avrebbe potuto fare il fratello 772. Ne è scaturito un cortometraggio di sette minuti, girato senza sceneggiatura e messa in scena, in cui gli animali divengono personaggi.

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